Ieri sul nostro profilo Google+ abbiamo lanciato un’interessante sondaggio con a tema Xposed, il famoso (nel bene o nel male) framework disponibile per Android in grado di modificare (anche pesantemente) l’esperienza utente del sistema o delle app. Il risultato è visibile nell’immagine in basso: mai come questa volta il sondaggio ha diviso gli utenti Android che frequentano il nostro sito, con percentuali molto vicine per tutte le voci trattate.
LINK | Sondaggio Google+
Ma Xposed è davvero così malvagio? È da etichettare come tale? Bisogna schierarsi verso chi lo apprezza o schierarsi nel partito degli utenti navigati che lo reputano come “XGarbage”?
Vediamo di mostrare in questo editoriale le ragioni di entrambi i “fronti”, in un articolo il più possibile equilibrato.
Il fronte del no: le loro ragioni
- Xposed snatura l’aspetto e le funzionalità di Android
- Xposed incide sulle performance in maniera netta, essendo un framework si “interpone” su ogni cosa che facciamo con lo smartphone
- Xposed aumenta il rischio di beccarsi malware e di rendere vulnerabile il proprio sistema, anche con furto di dati e password
- Molti sviluppatori di ROM, kernel e altri oggetti da “modder” criticano Xposed perché introduce nuovi bug nei loro lavori
- Xposed è moda, piace tanto in particolare agli utenti appena arrivati su Android o che usano Android per la personalizzazione
- Xposed permette in alcuni casi di integrare una funzionalità già presente in altre ROM o ottenibile solamente con i permessi di root
- Xposed vanta tanti moduli, molti dei quali non controllati sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista della sicurezza
Il fronte dei sì: le loro ragioni
- Se Xposed è davvero così pericoloso, non bisognerebbe nemmeno consigliare di abilitare root sui propri sistemi, cosa che molti detrattori di Xposed fanno e/o consigliano (magari per favorire i loro lavori moddati?)
- Xposed è una forma di personalizzazione del proprio smartphone Android a livelli molto elevati: chi non vuole usarlo non lo usa, non è obbligatorio, perché buttarci sopra fango?
- Lo smartphone è un oggetto molto personale, ognuno può farci quello che vuole (anche distruggerlo)
- Lavorare su un modulo Xposed richiede meno tempo rispetto ad implementare la stessa funzionalità via ROM, app o codice: ecco perché molti sviluppatori “mugugnano” vedendo il successo di Xposed
- Xposed è open source e gratis: tutte cose che uno sviluppatore o fan sfegatato Android dovrebbe apprezzare (in teoria)
- Xposed è pesante, vero, ma gli stessi che criticano Xposed per la sua pesantezza sono (spesso) gli stessi utenti che sui social vantano smartphone da 3 o 4 GB di RAM
- Nessuno può sapere in anticipo quali sono le esigenze di ognuno di noi, magari Xposed è fondamentale per alcuni
- Xposed vanta moduli molto interessanti non riproducibili installando una ROM o un’app
Conclusioni personali
Inutile girarci intorno: entrambi i fronti hanno perfettamente ragione, e ognuno tirerà acqua al suo mulino per la causa che ha abbracciato. Io personalmente sono per il fronte del sì, anche perché sono per la libertà assoluta di scelta da parte degli utenti su cosa fare del proprio smartphone. Saremo o no pur liberi con Android? Se volevo un sistema non personalizzabile in maniera così netta avrei puntato su un Lumia o un iPhone, sistemi notevolmente più chiusi. Ma Android è bello proprio perché così vario, e non baratterò mai la libertà offerta da questo sistema operativo con altri sistemi.
Allo stato attuale non mi serve Xposed e non è installato sul mio smartphone (che non ha nemmeno i permessi di root…per ora), ma in futuro so già che potrebbe tornarmi utile per inviare l’audio di Spotify dallo smartphone al Chromecast (o altri dispositivi DLNA), basta il modulo offerto da BubbleUPnP.
LINK | BubbleUPnP