L’India, si sa, è un mercato che sta conoscendo una rapida espansione economica e come tale sta vedendo una crescita anche nel settore delle telecomunicazioni mobili. E’ anche un mercato molto acerbo e pronto ad accogliere soluzioni nuove e alternative al duopolio informatico gestito mondialmente dai colossi Apple e Google. Novità più o meno assolute vedono la luce proprio nella penisola indiana: Android One, la piattaforma pensata dalla stessa Google per le nazioni in via di sviluppo, è stata lanciata proprio qui. Mozilla ci ha fatto esordire i propri primi smartphone da 25 dollari e Jolla ha puntato fortemente su questa terra per provare ad espandere il proprio ecosistema centrato sul sistema operativo Sailfish. Notizie recenti parlano anche della possibilità che sia questo il primo mercato dove Samsung proverà a creare uno spazio commerciale per i primi prodotti basati su Tizen e non va dimenticato come sia proprio l’India il paese dove Xiaomi sta provando ad investire pesanti risorse al punto tale da aver rimandato l’espansione in altri paesi che erano in programma come Brasile, Turchia, Messico e Russia.
In questo calderone pieno zeppo di novità sta per vedere la luce un nuovo protagonista che si pone l’obiettivo di sfidare lo status quo ed emulare a modo proprio la politica ed il successo dei cinesi guidati da Hugo Barra alla conquista del mondo: Yu Televentures, controllata da Micromax ma totalmente indipendente da essa.


Rahul Sharma, fondatore di Micromax, la seconda azienda dopo Samsung in termini d’importanza e market share in India, parla entusiasta della sua nuova creatura in una recente intervista, e non perde l’occasione per calmare il dibattito che si era scatenato negli ultimi giorni attorno alla questione degli aggiornamenti di Cyanogen per lo OnePlus. Cyanogen sarà, secondo gli accordi sottoscritti, la “base” software sulla quale costruire un proprio ecosistema di servizi, contenuti e soluzioni hardware con il brand Yu.
L’iniziativa presenta molti caratteri d’interesse e potrebbe essere destinata ad un rapido successo considerando come Yu abbia scelto non di presentarsi sul mercato con ancora l’ennesima interpretazione di Android ma andando ad affidarsi alla ROM sicuramente più diffusa dopo la versione proposta dalla casa madre Google e poi conseguentemente personalizzata dai diversi produttori. Tra le varie peculiarità che l’accompagnano ci sono la presenza alla spalle di un produttore già considerevolmente importante e tutta la catena di montaggio e fornitori su cui può contare più una predisposizione tipicamente indiana all’utilizzo della lingua inglese che potrebbe facilitarne non poco l’eventuale espansione in mercati internazionali. Un altro punto molto sicuramente a favore è la separazione dei compiti tra Cyanogen che si occuperà dello sviluppo essenziale del software e la stessa Yu che invece si preoccuperà di costruire attorno al brand un seguito di fans ed un ecosistema flessibile ed adattabile ai mercati di riferimento. C’è da capire se lo scopo dell’iniziativa sia quello di frenare la discesa in massa dei cinesi sul mercato indiano andando a sfidare frontalmente proposte come quella di Xiaomi ma anche delle varie OnePlus, Oppo o Meizu o se l’obiettivo sia anche quello di proporre una valida alternativa all’intero ecosistema Google andando a sconvolgere le dinamiche che accompagnano l’adozione di rom forkate da Android sul mercato globale. In questo senso va detto come Yu abbia già espresso il desiderio di rendere i propri dispositivi adatti alla personalizzazione più estrema da parte dell’utente che non dovrà conseguentemente temere un’eventuale perdita della garanzia del prodotto come invece avviene oggi con qualunque produttore conosciuto al di fuori di OnePlus e i device appartenenti alla gamma Nexus.
Cyanogen, dal canto suo, dopo un paio di esperimenti oserei dire introduttivi con Oppo e OnePlus, trova un partner importante e con un’elevata capacità produttiva, che lo possa accompagnare nella realizzazione del progetto di trasformarsi in una piattaforma concorrente e con numeri che potrebbero presto mettere paura a giganti del settore come Microsoft ed il suo Windows Phone, per non parlare di alternative minori che ancora stentano a farsi strada e che potrebbero addirittura trovarsela sbarrata dalla natura aperta e dallo status di piattaforma mobile de facto che ha raggiunto Android in tutte le sue forme.
Cosa ne pensate voi di questa iniziativa e di questo nuovo brand? Sarà capace d’imporre all’attenzione generale sè stesso ed il Cyanogen OS?