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F.Lux, salvaguardiamo i nostri occhi dalla “luce blu”

Gaetano Abatemarco Nov 12, 2016

La tecnologia entra nella nostra vita ogni giorno di più: in principio fu il televisore, poi i primi personal computer, poi i primi cellulari e così via, fino ad arrivare alla situazione odierna dove tutto il mondo sta diventando sempre più smart.

La tecnologia ci risolve molto problemi, ci semplifica la vita ma mette anche a rischio la nostra salute psico-fisica se utilizzata in maniera malsana: smartphone, monitor, notebook e chi più ne ha più ne metta vengono alternati o addirittura utilizzati contemporaneamente per molte, moltissime ore. Sebbene tutto ciò non sembra, a primo impatto, un qualcosa di dannoso, lo stesso non possono dirlo i nostri occhi messi continuamente sotto sforzo dai pannelli luminosi che tanto ci attirano.

Ma perché?

Nel corso degli anni, gli sviluppatori ed i ricercatori hanno studiato attentamente il comportamento degli occhi (e successivamente di tutto il corpo) quando essi sono a contatto diretto con i display dei dispositivi più disparati, e si sono accorti che questi, se il contatto è molto prolungato, cominciano a “soffrire” in modo pericoloso coinvolgendo piano piano il resto degli organi a loro collegati e anche la nostra personalità: secchezza, eccessiva lacrimazione, cefalea, stress, insonnia e cattivo umore sono solo alcuni degli effetti collaterali.

Se, quindi, si è obbligati a stare per molto tempo davanti ad un computer 7 giorni su 7, bisogna fare qualcosa.

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La principale causa dei problemi derivanti dall’utilizzo di dispositivi elettronici è l’emissione dei display della cosiddetta “Luce blu”, una luce artificiale a cui i nostri occhi non sono abituati naturalmente e che li mette eccessivamente sotto sforzo. Nonostante possa essere dannosa, la luce blu è necessaria, soprattutto per rendere ben visibili gli schermi direttamente a contatto con il sole e per rendere possibile una luminosità regolabile su molti livelli.

Fortunatamente non è necessaria per il corretto funzionamento del dispositivo e si può diminuire o, meglio, si può cambiare la “temperatura” dei colori così da renderli più lievi ed evitare al nostro organismo di produrre meno Melatonina, una sostanza naturale prodotta dal nostro corpo durante le ore notturne per regolare nel modo migliore il ciclo sonno-sveglia.

Di default, negli ultimi tempi, i produttori stanno inserendo nelle impostazioni dei dispositivi l’opzione di regolazione “morbida” dei colori ma nel caso non fosse sufficiente o non fosse addirittura presente, questo importante incarico se lo prende F.Lux.

F.LUX: una manna per i nostri occhi

F.Lux, disponibile sia per Desktop che per Mobile (sebbene con “qualche limitazione”), leggendo l’ora di sistema, calcola la quantità benefica di luce blu e la regola automaticamente, limitandola fortemente nelle ore notturne, questo perché gli effetti più dannosi si presentano proprio dopo (sempre parlando di un uso prolungato) dopo le 22.

flux-sunset

Nella versione Desktop, i valori vanno dai 5000k (Sunlight) ai 1200k (Ember) e sono comunque gestibili e settabili manualmente ed una modalità di “Anteprima” permette di provare i settaggi impostati per qualche secondo e vedere quale faccia al caso nostro. Inoltre è possibile cambiare impostare la propria posizione geografica, per far calcolare correttamente al programma l’ora e le condizioni generali.

Il vero motore, però, si trova nelle impostazioni, raggiungibili cliccando le tre sbarre orizzontali. Infatti da li è possibile provare la vera potenza di questo programma. Infatti qui possiamo trovare vari settaggi:

  • innanzitutto è possibile disabilitare per un’ora gli effetti di F.Lux (molto importante quando bisogna lavorare con i colori, quindi in fase di image-video editing);
  • E’ possibile abilitare la “Modalità Film”, una modalità che adatta (gradualmente) la temperatura dei colori, cercando di preservare i colori naturali (ad esempio quelli del cielo) e i dettagli delle ombre. Il risultato, che durerà per due ore e mezzo, sarà comunque più vicino ai valori più alti (sopra i 4000k);
  • E’ possibile attivare la “Darkroom Mode”, una modalità che azzera TOTALMENTE la luce blu emessa dal computer. Il risultato sarà uno schermo a colori invertiti, il bianco diventa totalmente nero, mentre gli altri colori vengono rimpiazzati da una gamma di colori che varia tra l’arancione e il rossastro, questa è la modalità più “estrema”, ma anche quella che fa meglio il suo lavoro. E’ consigliabile durante le ore notturne (come dice il nome);
  • In ligthing at night è possibile impostare il livello di luce blu in base ai consigli dettati dal programma. Ci sono vari settaggi, qui sotto rappresentati in foto.
IMG 20161111 183816
Ember 1200k
IMG 20161111 183908
Candle 1900k
IMG 20161111 183936
Dim Incandescent 2300k
IMG 20161111 183950
Incandescent 2700k
IMG 20161111 184009
Halogen 3400k
IMG 20161111 184026
Fluorescent 4200k
IMG 20161111 184040
Sunlight 5000k
IMG 20161111 184107
Film Mode
IMG 20161111 184132
Darkroom Mode

Foto scattate con uno smartphone, in una stanca al chiuso con luce artificiale e luminosità del display al massimo. Per le versioni mobile tutto cambia.

F.Lux si trova nel Play Store, ma bisogna avere i permessi di Root per farlo funzionare, mentre per iOS la strada è più complicata: Apple non consente alle applicazioni di toccare le impostazioni API, per questo bisogna avere il Jailbreak e scaricare dal sito di F.Lux l’applicazione ufficiale.

Anche per smartphone l’applicazione è molto potente, con le stesse impostazioni della versione desktop (anche la versione darkroom) e permette di calibrare i colori anche per i display Amoled, sebbene sia comunque instabile: infatti a volte ci sono degli improvvisi switch (soprattutto nella Dark Mode) che possono risultare fastidiosi.

DOWNLOAD | F. Lux per Android/iOS/MacOS/Linux/Windows

CONCLUSIONI E CONSIGLI

A noi F.Lux ci ha entusiasmati, facendoci un’ottima impressione, ma non può essere l’unico rimedio. La vista è un dono importantissimo e bisogna preservarla. Per questo, ecco a vuoi qualche valido consiglio.

  • Non utilizzare prodotti tecnologici con display per molto tempo, alla lunga ne potreste risentire;
  • Se lo fate per lavoro o per studio, seguite una regola importantissima, la regola del 20-20-20: per ogni venti minuti di utilizzo, alternate con un tempo variabile di riposo, dai 20 secondo ai 2 minuti, e concedetevi una breve camminata di 20 metri all’aperto (se il tempo lo consente);
  • Adottate una “distanza di sicurezza” fra i vostri occhi ed il display: nel caso di un computer/monitor, almeno una distanza equivalente ad un vostro braccio disteso, nel caso di uno smartphone almeno la distanza equivalente ad un braccio flesso.

Adottate questi piccoli accorgimenti e i vostri occhi, il vostro sonno ed il vostro umore vi ringrazieranno.

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