Gli smartphone cinesi stanno conquistando sempre più fan ed utilizzatori soddisfatti! Si è passati da smartphone copiati e di bassissima qualità a prodotti di assoluto spessore con hardware in molti casi superiore a marche più blasonate, con prezzi comunque concorrenziali. Quali sono i segreti che permettono ai produttori cinesi di offrire prodotti di qualità a prezzi bassi? Come guadagnano queste aziende? Ecco alcuni spunti di riflessione sul modello di business adottato da Xiaomi e molti altri produttori cinesi.
Smartphone cinesi: lavoro e trasporto
Potrebbe sembrare un’ovvietà (l’avremo sentita milioni di volte!) ma uno dei pilastri del successo degli smartphone cinesi sta proprio nel costo notevolmente inferiore in fase di produzione: dalle materie prime fino al montaggio, tutto conviene nel mercato cinese per un imprenditore. Il costo del lavoro è molto più basso e non è un caso che quasi tutti i colossi mondiali abbiamo spostato la produzione sul territorio cinese (tanta manodopera a prezzi spesso stracciati).
Altro vantaggio rispetto ai produttori terzi che giungono in Cina è nel trasporto: Apple o Samsung devono spostare ingenti quantità di smartphone dalla Cina verso tutto il mondo a proprie spese; uno smartphone cinese è appunto “cinese”, destinato in primis al mercato interno e (solo se ci sono le possibilità) esportato verso l’estero tramite mezzi più economici (aziende di import/export). Se fate caso sono davvero pochi i modelli di smartphone cinesi che vengono realizzati pensando al mercato europeo o americano, tutti nascono per essere venduti prima di tutto in Cina.
Smartphone cinesi: equilibrio delle componenti
Molti smartphone cinesi sono di assoluta qualità ma spesso i produttori cinesi preferiscono puntare sull’equilibrio prezzo-prestazioni, risparmiando dove possibile senza snaturare o peggio rallentare le prestazioni del dispositivo. La qualità (specie dietro le grandi marche cinesi) c’è, ma il prezzo a cui viene offerta è sinonimo di tecnologie più economiche rispetto alle “esigentissime” richieste di Apple e Samsung.
Non raramente vengono adoperati pezzi hardware che non hanno superato il controllo qualità (molto severo, forse fin troppo) di Apple e Samsung: queste componenti, perfettamente funzionanti, non vengono distrutte ma rivendute a basso costo ai produttori cinesi interessati a fabbricare smartphone. Non sorprendiamoci che sempre più sensori d’impronte e stabilizzatori OIS vengano presentati su smartphone cinesi!
Smartphone cinesi: marketing online
Apple e Samsung spendono molto per assicurare la loro presenza nei negozi, spesso dedicati (basti pensare agli Apple Store). Questo significa gente da assumere, gente per costruire nuovi negozi, logistica, distribuzione etc. E non dimentichiamo le pubblicità: cartelloni ovunque e passaggi televisivi costanti nelle ore di punta (solo per citare le forme di marketing più usate). I prezzi stratosferici degli ultimi modelli di iPhone e Galaxy S sono presto spiegati: non ci sono solo componenti hardware di prima qualità, dietro questi marchi ci sono 5 settori economici (marketing, GDO, assistenza, telecomunicazioni, industria) che producono e spendono soldi.
I cinesi non puntato su questo tipo di business: preferiscono farsi conoscere online, puntano fortissimo sui social e sui siti specializzati in telefonia per farsi conoscere ed apprezzare. Così, con il passa parola, si sono diffusi marchi del calibro di Huawei, Xiaomi, Meizu e OnePlus (giusto per citarne alcuni).
OnePlus è l’esempio lampante della strategia vincente dei cinesi: in prima battuta vendeva solo tramite inviti (utilissimo a contenere i costi di produzione) e quest’ultimi erano limitati: tanta è cresciuta la curiosità dietro questo prodotto che non c’è un singolo utente esperto di telefoni che non abbia sentito parlare degli inviti di OnePlus ed abbia provato a prenderne uno per sé o per gli amici. Il passa parola e la voglia di averne uno a tutti i costi ha decretato il successo commerciale di OnePlus One e dei suoi successori. L’azienda è diventata così grande da non necessitare più di inviti per vendere gli smartphone.
Conclusioni
Il segreto del successo degli smartphone cinesi è dettato da tanti fattori: condizioni economiche favorevoli per chi vuole investire, un occhio di riguardo all’equilibrio tra qualità e prezzo e forme di marketing molto evolute basate su social, forum, blog e siti. Pian piano sempre più smartphone cinesi invaderanno il mercato, pronti ad essere recensiti ed acquistati.
Acquistereste ora uno smartphone cinese o preferite acquistare prodotti di marche più note?
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4 risposte su “Smartphone cinesi: perché costano meno della concorrenza?”
Nella mia scelta hanno influito la banda 800 lte, la presenza del play store, la presenza della lingua italiana e le molte rom.
Da anni ho usato sempre Xiaomi come smartphone principale, poi ho avuto una parentesi con lo ZUK Z1 e OP2. Ora ho il Oneplus 3 ed ho tolto lo Xiaomi Mi 5 :)
Ho preso un anno e mezzo fa un nubia z7 max. Domani mi arriva oneplus 3. La scelta era tra oneplus 2, xiaomi mi note pro, nubia z9 max. Poi visto che mancava poco alla presentazione di oneplus 3 ho aspettato per puntare al 2 ribassato. Ma dopo la presentazione del 3 non ho resistito.
Oltre due anni fa, dopo la deludente esperienza di un Sony, acquistai il mio Jiayu G4c a circa 140 euro, pensando che “almeno se è un bagaglio come il Sony ho speso la metà”. Lo smartphone va tutt’ora magnificamente, peccato che Jiayu nel frattempo sia praticamente scomparsa xché ne acquisterei ancora. Pazienza, vorrà dire che quando il mio vecchio renderà l’anima prenderò uno Xiaomi.