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Recensione Kingston SSDNow G2: piccolo, leggero e prestante

Gaetano Abatemarco Apr 26, 2016
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Eccoci ancora con il nostro affiatatissimo partner Kingston che ci ha mandato un prodotto molto curioso, di cui si parla ancora poco, ovvero un SSD in formato M.2!
Parliamo del Kingston SSDNow G2 (SM2280S3G2240G), un SSD da 240GB con interfaccia SATA 3 ma in formato M.2.
Questo prodotto è indirizzato per tutti gli utenti che hanno bisogno di ordine, compattezza e buone prestazioni senza dover prendere componenti di fasce estreme o scendere a compromessi con esse.
Questo SSD infatti si piazza in una fascia di mercato dove troviamo solo rivali da 2,5 pollici; ovviamente le prestazioni sono simili agli altri SSD SATA 3 ma le andremo a vedere più nello specifico.

Confezione

Ci troviamo in mano un SSD molto piccolo con una confezione minimale: ricorda infatti quella delle RAM LP non dissipate e questa semplicità non cela una scarsa qualità, anzi esalta le caratteristiche e i punti forti del prodotto.
Per ovvi motivi non c’è un vero e proprio bundle, ma solo la confezione con l’SSD eD il libretto relativo all’uso e manutenzione e garanzia.

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Design

Il design è quello tipico degli SSD M.2, ovvero si tratta di una singola schedina con tutto il necessario integrato, come le memorie e controller.
Sottile, piccolo e leggero: queste sono le sue caratteristiche e punti forti, tanta memoria in poco spazio assolutamente non ingombrante! Appunto il G2 è caratterizzato da dimensioni e peso praticamente ridicoli: è lungo 80mm x 22mm x 3,5mm per 5,99g di peso.

Specifiche

Come da specifiche della casa produttrice questo SSD M.2 G2 supporta funzioni avanzate del Garbage Collection e un’ottimizzazione del comando Trimm, ora in grado di mantenere le prestazioni più stabili con il passare del tempo, dove prima tendevano a decadere con il passare del tempo usando il comando Trimm.
La funzione DevSleep invece è stata implementata di recente per migliorarne i punti di forza: grazie a questa tecnologia l’SSD si può quasi spegnere del tutto riducendo di molto il consumo, tutto ciò grazie all’utilizzo del segnale a 3,3V dell’alimentazione dei dischi, utilizzato poco e “reinventato” in modo da poterlo usare come un nuovo tipo di segnale chiamato DEVSLP.
Inoltre grazie proprio al fattore di forma M.2 l’SSD acquisisce il connettore multifunzione SFF.
Le letture/scritture sequenziali arrivano fino a 550/330MB/s, la velocità max in lettura/scrittura 4k tocca i 100.000/80.000 IOPS e le letture/scritture casuali 4k raggiungono i 79.000/79.000 IOPS;
Ora parliamo del consumo, altro punto forte di questo SSD: in lettura arriva a consumare 1,56W, in scrittura 3,01W e in standby scende a ben 0,06W.
Buone anche le temperature d’esercizio, ha un range di temperature tra i 0°C ~ 70°C, che gli permette di sopportare anche le temperature più elevate all’interno di case particolarmente piccoli.

Il controller di questo SSD è un Phison PS3108-S8 che possiede le funzioni di protezione per mantenere l’integrità dei dati in caso di spegnimento non sicuro, inoltre può contare sulle funzioni TRIM e S.M.A.R.T. tipiche così come il supporto per la tecnologia SMART Response di Intel (SSD caching).
La costruzione delle memorie è stata affidata alla Toshiba, che collabora da tempo con Kingston.

Benchmark

L’SSD G2 in nostro possesso è da 240GB di memoria, quindi possiede le prestazioni medie rispetto a tutta la serie, però lo confronteremo con altri 2 SSD di fascia differente: l’OCZ Agility 3 e un Samsung 840 Pro da 128 GB.
Diversamente da come precedentemente svolti dal mio collega, i test di questi SSD verranno fatti in un contesto di situazione reale, manterrò il disco in funzione con l’OS installato (ho installato su tutti e 3 i supporti dalla stessa immagine di sistema precedentemente preparata).

CrystalDiskMark

Utilizzeremo CristaDiskMark per avere un’idea generale delle potenzialità dei dischi, questo test non da risultati reali, ma crea carichi impossibili da trovare in qualsiasi situazione comune.

kingstonCDMmini

 

Notiamo che in questi test il nostro G2 supera i dati di fabbrica di lettura/scrittura di 550 MB/s e di 330 MB/s.

CrystalDiskMark1
CrystalDiskMark2
CrystalDiskMark3
CrystalDiskMark4

Confrontandolo con il vecchiotto ma molto efficiente Samsung 840 Pro notiamo che il nostro attuale G2 gli sta leggermente dietro a brevissima distanza, senza contare però che con il modello superiore entrambi acquistano altre prestazioni e quindi dobbiamo tener a mente che la situazione con i modelli top della serie possa cambiare radicalmente.
Peccato per l’Agility 3, ma era un risultato prevedibile visto comunque la sua fascia d’appartenenza.

Anvil’s Storage Utilities

Questo test ci permette di confrontare gli IOPS di differenza degli SSD con una compressione dello 0 e 100%, dandoci un quadro generale sull’SSD e il suo controller.

Anvil 1

Con questo notiamo la differenza tra i controller: quello del Kingston lavora meglio quando la compressione è allo 0% ottenendo un discreto vantaggio sul Samsung, mentre con la compressione al 100% la situazione si ribalta, se pur con un vantaggio più modesto.

kingstonAnvil0
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Il Kingston è influenzato molto dalla compressione arrivando ad un divario di 1.200.00 punti, mentre per il samsung si ha un divario di circa 60,00 punti.
Gli IOPS sono simili anche in scrittura il Kingston è appena dietro al Samsung, in lettura gli è davanti, delle volte anche con un discreto vantaggio (sia con QD alte che con QD basse).
Conclude la coda della comparazione l’OCZ.

ATTO Disk Benchmark

ATTOGEN2
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Il test effettuato da ATTO sfrutta la capacità del controller di gestire le diverse compressioni, in modo da portarlo al massimo delle sue possibilità.
Inoltre si possono creare diverse code, ciò permette di aumentare ulteriormente il carico e controllare anche la capacità del controller di gestire il parallelismo.

ATTO1
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Notiamo che i test rispecchiano il filone dei test precedenti, il Kingston in lettura è più performante, mentre in scrittura perde un po’ rispetto al rivale Samsung in questo test.
Confrontando invece le varie QD, sia con 2, 4 e 8 le prestazioni rimangono costanti senza avere picchi negativi o decrescite dovute ad un eccessivo carico.

Considerazioni

Noi abbiamo svolto i test a bordo di un PC di fascia alta e in un full case, ora ve lo mostreremo:

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In questo momento ci chiediamo se questo G2 vale la pena d’esser preso e utilizzato in un normale PC.
Se la gioca con un Samsung 840 Pro, che non è nemmeno il più recente; se lo confrontassimo con il modello più recente o con un modello da 256GB della stessa serie (la versione più vicina sarebbe un Samsung 850 Pro da 128GB o il 840 Pro da 256GB) sicuramente gli starebbe dietro anche in lettura, mentre solo la versione da 480GB del G2 potrebbe esserne il rivale.
Comunque sia questo divario minimo di prestazioni non ci creerà sensazioni di lentezza usando il G2, anzi sono impercettibili, io non ho assolutamente notato nessuna differenza prestazionale tra il G2 e il 840 Pro o anche altri SSD di fascia alta con interfaccia SATA 3.

Unica pecca del SSDNow G2 è che possiede un’interfaccia SATA 3 e non Express, ma effettivamente si va a collocare nella fascia dei 80/110€, dove un’interfaccia Express sarebbe davvero un costo eccessivo per la casa produttrice, in quel caso dovrebbe essere rimpiazzato in un’altra fascia di prezzo.

Quindi possiamo dire che questo SSD non punta solo sulle prestazioni, come eravamo portati a pensare, ma anche sul form factor che lo rende speciale, dunque i punti forti sono dimensioni e peso, ingombro nullo e ottime prestazioni nonostante la compattezza del disco.
Punti deboli invece sono la perdita di una porta SATA e prestazioni irrilevantemente inferiori ad alcuni rivali.

Conclusioni

Se cercate le prestazioni su PC Desktop di dimensioni maggiori all’m-ITX, allo stesso prezzo ci sono SSD da 2,5 pollici più performanti.
Se la dimensione del PC scende alla soglia di sistemi m-ITX, allora questa soluzione guadagna un gran terreno e diventa consigliata!
Anche se le prestazioni sono leggermente inferiori ai concorrenti top di gamma della stessa fascia (ma da 2,5 pollici), quel gap viene colmato dalle dimensioni, dall’assenza di un cavo SATA per la connessione e dal fatto che non occuperà uno slot da 2,5 pollici per essere montato.
In molti case m-ITX e per esempio il Silverstone da noi testato (SilverStone SG13WB), capita di trovarsi con solo 2 slot d’espansione per HDD/SSD (ma in altri case dello stesso formato si arriva a 3 o massimo 4 slot d’espansione per HDD/SSD), la presenza di un M.2 è un’ottima maniera per recuperare spazio e non dover rinunciare a dello storage importante, senza tralasciare l’ordine di cablaggio e le possibili problematiche dovuto alle dimensioni dei componenti e alla loro areazione.
D’altro canto bisogna dire che gli attacchi M.2 sulle nuove schede madri vanno ad occupare il posto di 2 porte SATA invece che 1, di conseguenza si perderebbe 1 potenziale slot d’espansione per storage, questo rafforza la mia affermazione sull’utilizzo di questo G2 su sistemi di dimensioni m-ITX o inferiori.

Allora comprare o meno questo SSD M.2?
Avete un PC di formato m-ITX o inferiore? Sì, ne vale assolutamente la pena!
Avete un PC in formato m-ATX (case compreso) con molti componenti voluminosi, come dissipatori con single o double tower ad aria e schede video di fascia medio o alta dalle grandi dimensioni? Se non dovete avere uno storage di grandi dimensioni (molti HDD, anche se attualmente in media basta un HDD da 3TB per coprire le maggiori esigenze per l’utenza consumer) allora sì, ne vale la pena!
Se avete un PC di dimensioni ATX senza problemi di spazio allora è meglio cercare altre soluzioni, magari passare alla più “sportiva” HyperX con un SSD M.2 o PCIe Predator o ad altre soluzioni della fascia Extreme.

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