I pregiudizi nei confronti dei prodotti di fattura cinese o almeno di aziende provenienti dall’estremo oriente sono sempre presenti, specialmente in ambito elettronico/informatico. Per fortuna esistono alcuni produttori che si distinguono dalla massa, proponendo prodotti di altissima qualità che competono direttamente contro i marchi mondiali più blasonati.
Queste ultime 2 settimane abbiamo provato per voi il Meizu MX3, l’ultimo uscito della casa cinese che si propone come ibrido tra l’esperienza Android di personalizzazione e libertà d’uso, e l’interfaccia semplice ed intuitiva di iOS. Il terminale monta Android 4.2.1 personalizzato dalla casa madre e denominato Flyme OS, che analizzeremo nel dettaglio in seguito.
Confezione
Abbastanza minimale come contenuto della confezione, ma di sicuro effetto visivo. Troviamo come accessori un classico caricabatterie in standard USB, purtroppo con presa orientale (vi arriverà a casa comunque un adattatore per la nostra presa europea), ed un paio di auricolari a design aperto (quindi non in-ear) che riprendono molto le vecchie cuffiette della Apple, proponendo ovviamente una qualità audio discreta ma non all’altezza di qualsiasi altra auricolare in-ear.
Salta subito all’occhio il cofanetto presente nella scatola, di sicuro effetto visivo, che contiene un libretto con qualche pagina di spiegazione del terminale e all’ultima pagina contiene il nostro Meizu MX3, assieme ad un cavetto USB-microUSB per la ricarica e la connessione al PC e alla manualistica (purtroppo in cinese).
Design ed Ergonomia
Probabilmente l’utente medio dirà subito che il design del Meizu MX3 è simile se non uguale all’oramai conosciuto iPhone (in particolare 4 e 4S), quando invece personalmente mi sento di dire che si tratta di una ispirazione sicura al terminale di casa Apple, migliorando però in moltissimi aspetti in cui iPhone non eccelle.
Salta subito all’occhio il grande schermo da 5.1″ FullHD (di cui parleremo in seguito), ma specialmente l’unico tasto presente sul lato frontale ovvero il tasto HOME polifunzionale a tecnologia softouch (capacitivo): esso è infatti capace di sbloccare e bloccare il terminale tramite delle semplici gesture (swype verso l’alto sblocca il terminale, mentre tenerlo premuto blocca il terminale), e di fungere da LED pulsante di notifica (solo di colore bianco purtroppo, non essendo RGB).
Sul lato sinistro del terminale troviamo il bilanciere del volume, mentre il lato destro non presenta tasti ne fori. Il lato superiore presenta il classico tasto di blocco-sblocco, non molto comodo da utilizzare ma utile in alcuni casi, ed il jack da 3,5mm per le auricolari standard. Il lato inferiore contiene la porta microUSB standard che funge anche da uscita MHL (per l’HDMI) e da USB OTG per l’utilizzo di chiavette esterne, ed il microfono principale di sistema.
Il lato posteriore presenta la fotocamera da 8 Mpix assieme al suo flash LED ed in mezzo fra i due il 2o microfono per la soppressione dei rumori e fruscii durante le chiamate. Lo speaker di sistema è posto in basso sulla scocca posteriore, in posizione tale da non essere richiuso mentre il terminale è poggiato su un piano liscio (come un tavolo).
Hardware
Uno dei punti forti di questo device è di sicuro la dotazione a livello hardware: il sistema è mosso da un SoC Samsung Exynos 5410 Octa, con tecnologia big.LITTLE (utilizzante il cluster migration).
La CPU in particolare è formata da 4 core Cortex A7 a basso consumo e altri 4 core Cortex A15 ad alte prestazioni, con frequenza di picco degli A15 di 1.6Ghz, che fornisce al sistema la giusta dose di potenza ed ottimizzazione dei consumi nonostante l’architettura non sia sfruttata a dovere (al contrario del nuovo 5420). La GPU è una PowerVR SGX 544 MP3, a 3 core grafici, operante alla frequenza di 533Mhz, che permette prestazioni grafiche di tutto rispetto pur non eccellendo e presentando dei punteggi nei benchmark non proprio da primato.
Per completare la dotazione troviamo 2GB di memoria RAM LPDDR3 ad alte prestazioni che garantiscono un ottimo multitasking senza problemi di sorta. La memoria interna viene proposta in 4 tagli, da 16, 32, 64 e 128GB, escludendo la funzionalità NFC nel taglio più basso.
Lo schermo è un LCD IPS da 5.1″ con una risoluzione di ben 1800×1080 quindi non FullHD completo ma un aspect ratio di 15:9. Ciò nonostante, è uno dei migliori schermi che sono riuscito a trovare finora, con una qualità cromatica, un angolo di visione ed una luminosità ottimi. L’unica pecca riscontrata risiede nella gestione della luminosità automatica mediante il sensore incluso, purtroppo mal calibrato e funzionante a singhiozzo.
Per completare la dotazione hardware, bisogna segnalare il supporto allo standard Miracast per lo streaming video in WiFi, unito all’uscita MHL per l’HDMI. L’MX3 supporta inoltre l’USB OTG per l’utilizzo di chiavette, mouse, tastiere e quant’altro mediante un semplice adattatore.
Software
Come accennato nella introduzione, Meizu ci propone una interfaccia proprietaria basata su Android 4.2.1 denominata Flyme OS in versione 3.x sull’MX3 (noi abbiamo provato la 3.3.1, ma è ora giunta alla 3.4.1). Se stavate cercando una UI che sfrutti le potenzialità di Android unendo la semplicità d’uso dei dispositivi iOS, questa è l’interfaccia che fa per voi!
Per la prima volta non ho avuto necessità di sbloccare i permessi di root per usufruire al massimo di una UI completa e con le caratteristiche a me necessarie, poiché la Flyme contiene tutto ciò che si possa chiedere ad un sistema mobile:
- UI piacevole e fluida da utilizzare
- Interfacciamento mediante swype e gestures
- Temi e icon packs scaricabili
- Sincronizzazione con account di Meizu
- Possibilità di sbloccare i permessi di root con un tap
- Software preinstallato completo (DLNA compliant per la multimedialità)
L’unica “pecca” che ho riscontrato risiede nella mancanza del Play Store preinstallato, che può essere aggiunto mediante un semplice APK grazie comunque alla presenza del Play Services preinstallato (Meizu.it preinstalla il Play Store). Altra pecca è la mancanza della lingua italiana, prevista mediante un aggiornamento per il mese di Marzo 2014.
Meritano di essere citate come funzionalità il controllo completo sui permessi delle apps, compresa la possibilità di attivare/disattivare notifiche e dialoghi a popup per ogni app, e avvisi in caso di accesso a dati sensibili nel terminale (contatti, messaggi e quant’altro). Per un approfondimento completo sulla Flyme OS vi invito a vedere il video seguente:
Multimedia
Mi sento di elogiare in buona parte il settore multimediale di questo MX3, davvero completo e ben ingegnato a livello sia software che hardware.
In campo fotografico, troviamo un sensore Sony BSI da 8 Mpx con singolo flash LED che permette di ottenere foto di buona qualità senza però eccellere: nonostante abbia una f/2.0, la luminosità non è il suo punto forte (probabilmente a causa della trama dei pixel interni) ed inoltre risente molto della mancanza di una stabilizzazione ottica (confrontato con il Nexus 5, le foto vengono spesso mosse anche senza volerlo). Ciò nonostante, le foto diurne vengono ottimamente con una ottima qualità cromatica, come anche le macro. In condizioni di scarsa luminosità il flash aiuta moltissimo grazie alla sua potenza adeguata, mentre senza flash il sensore perde qualità e troviamo un discreto rumore digitale.
Sul lato video troviamo la possibilità di registrare a 1080p 30FPS con entrambe le fotocamere (anteriore da 2.07 Mpx), con una qualità buona ma una fluidità non all’altezza dell’hardware che possiede (potrebbe fare di più).
Il software della fotocamera è completo, e permette di utilizzare filtri in tempo reale anche sui video, e di regolare un parametro molto importante come la durata di esposizione che può arrivare fino ad 1.5s per scatti molto luminosi (ma bisogna tenerlo su un cavalletto per evitare il mosso). Presente inoltre la funzionalità HDR per scatti con una migliore gamma cromatica per un fotoritocco successivo.
In ambito audio Meizu merita un elogio per il lavoro eseguito, sia livello software che hardware. Non sto parlando dell’altoparlante di sistema che si presenta con un volume piuttosto basso ed una qualità discreta, ma piuttosto dell’audio in cuffia. Il SoC utilizzato infatti sfrutta un DAC Wolfson Micro WM5102, che funge da audio hub e permette di ottenere una qualità finora mai sentita su nessun altro terminale. Sia volume che chiarezza e gamma dinamica sono da primato, finora non sono riuscito ad ascoltare un terminale con tale qualità (se la gioca con il Galaxy S).
Il software Music permette inoltre una divisione oltre che per tag ID3, anche per cartelle, e gestisce inoltre un DSP software che permette di ampliare la “larghezza” dell’audio in cuffia durante l’ascolto di canzoni particolari o del nostro film preferito. A completare la dotazione, il download automatico di cover, lyrics ed un equalizzatore grafico in tempo reale per la canzone in ascolto.
Autonomia e Prezzo
Una delle poche pecche riscontrate su questo device risiedono nell’autonomia generale. Il Meizu MX3 monta una batteria da ben 2400 mAh non rimovibile che permette, con un utilizzo contenuto, di spaziare la giornata intera senza problemi.
Per l’utilizzo effettuato personalmente durante i test, sono riuscito ad arrivare fino al massimo alle 6-7 di sera, partendo dalle 7 di mattina circa, con l’utilizzo di:
- 3 account Gmail in push attivo
- Utilizzo medio-alto di Hangouts
- Account Whatsapp, Facebook, Twitter e G+ in push attivo
- Pochi minuti di chiamate, e pochi SMS
- Metà giornata in 3G e seconda metà in WiFi casalingo
Il Meizu MX3 viene proposto al prezzo di 362€ per la versione da 16GB senza NFC, 393€ da 32GB, 438€ da 64GB e 460€ da 128GB, ed è inoltre disponibile nelle colorazioni nero-bianco oppure bianco totale. Il prezzo quindi si presenta in linea con i suoi diretti concorrenti quali Galaxy S4, HTC One, Nexus 5 ed LG G2, permettendo però un ottimo risparmio nei tagli di memoria più elevati.
Potete acquistarlo tramite lo shop meizu.it.
Conclusioni
Pur proveniendo da un LG Nexus 5, questo Meizu MX3 è riuscito a conquistarmi in tutti i suoi aspetti. Parliamo di un terminale dalle dimensioni generose, un hardware all’avanguardia, ma soprattutto un software completo ed estremamente intuitivo e pieno di sorprese.
Uno schermo degno di nota, una qualità audio da primato ed una fluidità invidiabile sono i punti forti di questo device, che lo mantengono al di sopra (o al pari) dei migliori top di gamma presenti sul mercato. Ovviamente presente anche qualche pecca, come il sensore della fotocamera, lo speaker di sistema piuttosto di bassa qualità e la temperatura della CPU che raggiunge valori piuttosto critici nei momenti di lavoro intenso.
In qualsiasi caso, un terminale da tenere in considerazione come valida alternativa alle marche più blasonate.