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Come convertire HEIC in JPG

Nelle ultime versioni di iOS, Apple ha deciso di modificare il formato di default delle foto scattate tramite iPhone. Si passa infatti da un classico “.jpg” ad un più complesso “.HEIC”. Il suddetto formato riesce a garantire una qualità molto elevata dello scatto, contenendo il peso complessivo dell’immagine. Tuttavia, questo non risulta ancora molto supportato da piattaforme di terze parti e per questo motivo potrebbe esservi di aiuto convertire HEIC in JPG dal vostro dispositivo.

In questa guida infatti, vi mostreremo come convertire HEIC in JPG tramite diversi metodi alternativi, a seconda di quale dispositivo stiate usando questo momento, e quindi Windows, MacOS, ma anche Android ed iOS. Inoltre vi consiglieremo anche alcuni siti per convertire HEIC in JPG online, per poterlo fare da praticamente qualunque piattaforma.

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HEIC: cos’è e differenze con JPEG

Il tanto amato JPG – da tutti conosciuto come uno dei formati di immagine più diffusi – sembra avere vita breve. Dopo decenni di onorato servizio, aziende e consumatori dell’ambito multimediale sono ormai pronti a salutare il JPG/JPEG a favore di un formato rivoluzionario chiamato HEIC, che promette un risparmio non indifferente dello spazio di archiviazione senza perdere dettaglio.

Nella seguente immagine abbiamo messo a confronto uno scatto in formato JPG (5 MB) con uno in formato HEIC (2,6 MB), entrambi catturati da un iPhone XR: solo ingrandendo più volte sul vaso si assiste ad una lieve perdita di dettaglio nello scatto in HEIC che, d’altro canto, riproduce in maniera più fedele e vivida i pigmenti delle foglie.

differenze heic jpg

Un punto a favore del formato HEIC riguarda l’editing delle immagini: è infatti possibile ritagliare e ruotare lo scatto senza dover ricodificare – e quindi ricomprimere – il file originale. Affinché ciò sia possibile, ogni immagine viene memorizzata nel contenitore HEIC come una matrice di immagini più piccole – ciascuna dalle dimensioni di 512 x 512 pixel – che vengono gestite come blocchi singoli.

Come convertire HEIC in JPG

Come già ampiamente descritto, il file HEIC viene proprio generato dagli iPhone più moderni e, in particolare, da tutti quelli che dispongono di iOS 11 o versioni successive. In questo caso quindi, sarà proprio il sistema operativo a leggere senza alcun problema il suddetto formato. Nel caso in cui però l’applicazione utilizzata non lo supporti ancora, oppure si disponga di uno smartphone con versioni precedenti ad iOS 11, l’unica cosa da fare sarà proprio convertire il file HEIC in JPG tramite i metodi che vi elenchiamo qui in basso, a seconda del dispositivo che state utilizzando:

Convertire HEIC in JPG su Windows

convertire HEIC in JPG

Per convertire questo tipo di file è necessario l’utilizzo di CopyTrans HEIC; si tratta infatti di un plugin (ovvero di un’estensione installabile su Windows) introdotto da CopyTrans, che supporta i file immagine introdotti con iOS 11 e permette di convertirli in JPG (JPEG). Dunque tutto quello che dovete fare è andare sulla pagina ufficiale e cliccare sul pulsante “Download” nella pagina che si aprirà. A questo punto inserite un nome ed un indirizzo di posta elettronica valida. Su questa casella vi arriverà una email con il link al download per scaricare il software sul vostro PC.

Ora aprite il file appena scaricato, e nella finestra che si aprirà cliccate prima su “Avanti“, poi nuovamente su “Avanti” dopo aver accettato le condizioni di licenza, e infine su “Installa“. CopyTrans HEIC inoltre non ha un’interfaccia grafica, ma si abilita attraverso il menù di scelta rapida: cliccate infatti con il tasto destro del mouse sull’immagine HEIC che desiderate convertire, e selezionate dal menù Converti in JPEG con CopyTrans. Ora automaticamente l’immagine convertita andrà ad affiancare l’originale, e potrete visualizzarla sul vostro computer.

Convertire HEIC in JPG su Mac

convertire HEIC in JPG mac

Il programma che vi consigliamo invece per convertire HEIC in JPG su MacOS (come ad esempio su Mac e MacBook) si chiama XnConvert. Per scaricarlo sul dispositivo è sufficiente andare sulla pagina di download sul sito ufficiale, ed eseguire il download gratuito premendo sul pulsante “Mac DMG 64bit” (in fondo nella pagina). Una volta terminato il download (tranquilli l’installer è leggerissimo) non dovrete far altro che aprire il file “XnConvert-mac.dmg” e trascinare l’icona del programma nel percorso “Applications” del vostro Mac.

Una volta chiusa la finestra di installazione quindi, potrete avviare XnConvert premendo sul pulsante “Apri” e selezionare la scheda “Origine” in alto a sinistra. Cliccate poi sui pulsante “Aggiungi file” per cercare il file HEIC da convertire e spostatevi nella cartella “Destinazione” per scegliere in quale posizione salvare il file convertito. Inserite un nome per il file convertito, scegliete l’opzione JPG — JPEG / JIF premendo sul pulsante “Come originale” posto in alto a destra ed infine, cliccate sul pulsante “Converti” collocato in basso a destra: il gioco è fatto!

Convertire HEIC in JPG online

apower

Come abbiamo detto in precedenza, possiamo sfruttare un semplice convertitore online. Personalmente vi consigliamo il convertitore online Apowersoftma va bene qualsiasi convertitore che supporti il formato HEIC, come ad esempio heictojpgL’utilizzo di questi convertitori è davvero semplice. Basterà scegliere i file da convertire, oppure trascinarli direttamente all’interno della finestra del browser. Alla conversione e a tutto il resto penserà il sito. Una volta terminata la conversione basterà scaricare i file convertiti in JPEG.

Convertire HEIC in JPG su Android

convertire HEIC in JPG android

Se cercate un’applicazione semplice e gratuita per convertire HEIC in JPG su Android, non potevamo che non scegliere HEIC to JPG Free Converter, che è attualmente tra le più scaricate e votate sul Play Store. Senza perderci in chiacchiere, per utilizzare il convertitore dovrete fare click su “Apri file” e scegli il tuo HEIC da visualizzare o convertire. A questo punto scegliete il formato di output (tra JPG, PNG o BMP) e, se necessario, ridimensionate la foto prima di convertirla. Tutte le foto convertite vengono salvate nella cartella “Telefono/HEIC-Converter” e potrete immediatamente vederle anche dalla Galleria. Interessante poi la possibilità di poter conservare o rimuovere i dati EXIF ​​della foto HEIC prima di convertirla.

Convertire HEIC in JPG su iOS

convertire HEIC in JPG ios

Se cercate di convertire HEIC in JPG da un dispositivo portatile Apple, allora HEIC Converter è la scelta giusta, poiché disponibile sia per iPhone che per iPad, gratuitamente dall’Apple Store. Questa applicazione ci consente di convertire qualsiasi file immagine HEIC in altri file come PDF, JPG, PNG, GIF, SVG, WEBP, DDS, JXR, PSD, TIFF, EPS e BMP. Inoltre non c’è nessun limite al numero di file che convertirete (stiamo parlando di un’app gratuita al 100%). Inoltre, nelle opzioni di conversione è possibile configurare la “Dimensione immagine” per ridimensionare il file prima di convertirlo.

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10 motivi per cui Windows è (ancora) migliore di Linux

Più di una volta avete sentito parlare di Linux e di tutte le sue distro. Infatti, siete quasi covinti di installare il sistema operativo noto per la sua sicurezza e per i suoi molteplici utilizzi. Tuttavia, come in diversi ambiti della tecnologia, esistono pareri contrastanti, i quali possono influenzare la scelta degli utenti.

Magari siete curiosi di provare un altro sistema operativo e le sue funzionalità, magari perché qualcuno ve lo ha consigliato, in quanto “migliore” rispetto a Windows.

Noi di ChimeraRevo ci teniamo a fare chiarezza sull’argomento, ed è per questo che nelle prossime righe troverete tutti i motivi per cui non vi consigliamo di utilizzare Linux come sistema operativo principale.

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Informazioni preliminari

Consigliamo sempre di fare un’installazione attraverso una licenza genuina e originale al 100%, questo per evitare la perdita di dati o attacchi da parte di hacker. Siamo consapevoli che sullo store della Microsoft acquistare una licenza ha un costo elevato. Per questo abbiamo selezionato per voi due dei migliori shop presenti sul mercato dove poter acquistare licenze originali a prezzi vantaggiosi.

Mr Key Shop è un sito affidabile con assistenza gratuita specializzata in italiano, pagamenti sicuri e spedizione in pochi secondi via email. Potete verificare l’affidabilità di questo sito leggendo le tante recensioni positive verificate. Su questo store sono disponibili le licenze di Windows 10 a prezzi molto vantaggiosi. Inoltre se si desidera passare alle versioni più recenti dei sistemi operativi Windows è possibile acquistare anche l’upgrade a Windows 11. Vi ricordiamo che se si ha una versione genuina di Windows 10, l’aggiornamento al nuovo sistema operativo Windows 11 sarà gratuito. Inoltre sullo store è possibile acquistare le varie versioni dei sistemi operativi Windows, dei pacchetti Office e dei migliori antivirus sul mercato

Keycense è una piattaforma con una vasta gamma di prodotti digitali. Con fornitori da ogni angolo del mondo, garantisce una varietà ineguagliabile di prodotti. Uno degli aspetti che distingue Keycense dalla concorrenza è la sua politica di prezzi. Sulla piattaforma trovate sistemi operativi Windows, pacchetti Microsoft Office, app Office (Word, Excel, Publisher, Outlook e molti altri), Antivirus e VPN  a prezzi davvero vantaggiosi. È possibile trovare licenze Windows 10 ed i software più aggiornati come Windows 11 o Office 2021. Le transazioni avvengono attraverso una vasta gamma di metodi di pagamento certificati, ogni acquisto è protetto è garantito. Inoltre, un’eccellente servizio di assistenza in italiano è pronto ad aiutarvi per ogni esigenza. Keycense è anche impegnata nel rispetto dell’ambiente, l’invio digitale dei prodotti evita imballaggi inutili ed emissioni di CO2. L’esperienza d’acquisto è semplice ed intuitiva. In pochi clic, potete aggiungere al carrello il prodotto desiderato, completare l’acquisto e ricevere il tutto direttamente nella vostra casella di posta elettronica.

Entrambe sono aziende affermate e riconosciute a livello globale da testate nazionali ed internazionali come Make Use Of ( Microsoft Office Deals), PcGuide (Windows 11 Pro Key) o Ansa (La piattaforma Specializzata in Licenze Digitali Software)

linux

Installazione

Per gli “esperti” di questo campo potrebbe sembrare un motivo tutt’altro che valido. Tuttavia, per un utente medio di PC, l’installazione di Linux non è così scontata come sembra, in quanto ci sono una serie di passaggi da seguire poco intuitivi.

C’è anche il discorso, poi, del dual-boot (il quale consente, nel momento dell’avvio del PC, di scegliere quale sistema operativo avviare, nel caso ce ne siano diversi installati): impostarlo non è affatto semplice, in quanto potrebbe non funzionare o, nei casi più gravi, corrompere i sistemi operativi presenti sul disco.

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Difficoltà

Linux è semplice da utilizzare? La risposta è: dipende. Facendo riferimento alle operazioni basilari di configurazione del desktop e delle impostazioni generali, non dovrebbero esserci particolari problemi. Tuttavia, nelle operazioni quotidiane ci sono non pochi problemi che potrebbero compromettere il corretto funzionamento del sistema operativo.

Gli errori di Linux, poi, sono complessi e non di facile risoluzione: necessitano di tempo e pazienza, ed anche di una buona conoscenza base del computer.

Il nostro consiglio: non installare Linux se la vostra intenzione è utilizzarlo per le operazioni quotidiane e non avete tempo/voglia di correggere gli eventuali errori del sistema operativo. Tuttavia, se avete una seconda macchina o un altro disco su cui installarlo e volete apprendere maggiori informazioni su Linux, potrete sperimentare e comprenderne meglio il funzionamento.

Il problema delle perifiche

Lavorate con Internet o collegate spesso nuove periferiche al vostro computer? In questo caso ho brutte notizie per voi. Linux crea spesso problemi alle periferiche, che siano esse schede di rete o monitor. Questo tipo di problema richiede molto tempo per essere risolto, in quanto vanno seguite alcune procedure (non semplici ed immediate). Inoltre, il problema delle periferiche, in alcuni casi, è anche improbabile risolverlo. Capite bene, quindi, che installare Linux su un PC principale, che magari utilizzate per lavorare/studiare, non è una scelta molto saggia.

Driver

I driver per Linux sono open source e sviluppati dalla comunità. Questo significa che, a differenza di Windows, non sono supportati dalle case e quindi potrebbero essere malfunzionanti o incompleti. Per gli utenti medi di PC, questo risulta essere un grave problema.

Compatibilità

Se disponete di un PC per utilizzare specifici software (come ad esempio la suite di Adobe o Office) allora continuate ad utilizzare Windows. Linux, infatti, non è compatibile con molti software noti e questo è un problema per chi li utilizza quotidianamente. Certo, esistono diverse alternative gratuite che è possibile utilizzare, ma spesso sono inaffidibili e non dispongono di tutte le funzionalità necessarie.

Giochi

Il discorso appena fatto sui software vale anche per i giochi. Windows è ancora il sistema operativo migliore nel mondo del gaming. Alcune piattaforme stanno lavorando duramente per portare i giochi anche su Linux, ma è un processo che richiede molto tempo.

Se siete amanti dei videogiochi, quindi, continuate ad utilizzare il sistema operativo di casa Microsoft.

Aggiornamenti

I sistemi operativi più utilizzati, come Windows e macOS, sono costantemente aggiornati per aumentare sia la sicurezza, sia le funzionalità disponibili. Anche Linux viene aggiornato, ma ovviamente con una frequenza nettamente minore rispetto ai due colossi.

Le distribuzioni

Quale distribuzione di Linux dovreste installare? Bella domanda! Infatti, quando si parla di Windows la scelta è molto semplice, in quanto bisogna scegliere tra poche versioni, tra l’altro anche simili tra di loro. Linux, invece, ha tantissime distribuzioni (circa 600) e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze non è affatto semplice.

Questo implica che, prima di installare una versione di Linux, bisogna capire le funzionalità disponibili e se è adatta al proprio utilizzo.

Bug

Decretare Windows vincitore rispetto a Linux in termini di stabilità potrebbe sembrare irrazionale, ma il motivo è molto semplice. Il sistema operativo di casa Microsoft è tutt’altro che perfettamente stabile ed ha numerosi bug, anche fastidiosi. Tuttavia, Windows è seguito da moltissime persone, addette a testarlo e migliorarlo giorno per giorno. Come avrete ben capito, invece, Linux è seguito e gestito da un numero minore di addetti, il che implica che potrebbe volerci più tempo del solito per risolvere un problema.

Supporto

Microsoft fornisce ampio supporto agli utenti di Windows 10, tramite diversi canali di comunicazione.

D’altro canto, invece, per ricevere supporto su Linux, bisognerà ricorrere a ricerche sul Web o ai forum, i quali delle volte potrebbero rivelarsi molto utili, ma altre volte potrebbero non essere indicati per utenti “nuovi”.

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EdrawMax è il software perfetto per creare diagrammi, mappe e planimetrie: ottime per studio e lavoro!

Non è la prima volta che vi mostriamo un software prodotto da Wondershare, ma questa volta vi faremo vedere un programma davvero molto particolare! Stiamo parlando di EdrawMax, che possiamo definire come un “coltellino svizzero” per creare diagrammi di ogni tipo. Con esso è infatti possibile la creazione di diagrammi di flusso, mappe mentali, organigrammi, diagrammi di rete e planimetrie, con l’ausilio di una vasta galleria di esempi e modelli subito pronti all’uso in pochi click direttamente dall’interfaccia principale.

Software del genere sono particolarmente richiesti nel mondo lavorativo ma anche nello studio a qualunque livello: la creazione di mappe mentali e planimetrie è un metodo di studio estremamente efficace, con il quale è possibile risparmiare moltissimo tempo e fissare in maniera indelebile i concetti chiave. D’altra parte ci sono poi strumenti come le planimetrie ed i diagrammi di rete che possono esserci d’aiuto durante la creazione di report e progetti.

EdrawMax è disponibile su tutti i sistemi

EdrawMax può essere scaricato in versione di prova gratuita ed è disponibile su qualunque piattaforma: Windows, Mac, Linux o addirittura online (senza dover installare nessun software!). Per questo motivo, prima di vederlo più da vicino, vi consigliamo vivamente di scaricarlo e provarlo in tempo reale assieme a noi, in modo tale da rendervi subito conto delle potenzialità di questo software, e scegliere dunque se acquistare o meno una licenza.

edrawmax

Qui di seguito vi forniamo immediatamente i link al download diretto di EdrawMax per il vostro sistema operativo, oppure potete semplicemente utilizzarlo in real-time online senza scaricare alcun sofware:

Il download e l’installazione richiederanno pochi minuti (il software è piuttosto leggero), ed una volta installato si aprirà immediatamente per essere già pronto all’uso. Se anche voi siete arrivati a questo punto, allora possiamo procedere e vedere tutte le sue funzionalità:

“EdrawMax: la migliore alternativa a Microsoft Visio”

Questo è lo slogan di EdrawMax, che si proclama essere la più valida alternativa online al software sviluppato da Microsoft. E sarete voi stessi a confermare o meno questa affermazione testandolo da voi! A nostro parere, in effetti, EdrawMax è davvero molto semplice ed intuitivo da utilizzare. L’interfaccia principale si presenta simile alla seguente:

edrawmax 1

Nella schermata principale potremo immediatamente creare un nuovo progetto semplicemente cliccando su uno dei tantissimi esempi a disposizione, come potete vedere dalla foto qui in alto. In alternativa potete creare un progetto ex-novo scegliendo in base al tipo di diagramma che volete creare, usando: frecce, blocchi, diagrammi circolari, elenchi o diagrammi di Venn.

Ma non finisce qui, perché quelli che stiamo vedendo adesso sono solamente dei “diagrammi di base“! Nella barra laterale sinistra infatti ci sono una miriade di altre tipologie di progetto. Ve ne menzioniamo alcune: diagramma di flusso, Mappa mentale, Sviluppo Software (per creare algoritmi), Ingegneria Elettrica (per riprodurre circuiti), “Piano Edificio” (per generare delle planimetrie), Business e moltissimo altro!

edrawmax 2

Ad esempio qui in alto vi abbiamo riportato un modello preimpostato per la creazione di una planimetria. Ce ne sono a decine, con stili e colorazioni differenti. Una volta scelto il modello di planimetria più adatto alle vostre necessità, avrete a disposizione moltissimi strumenti per creare pareti, oggetti, porte e finestre, tavoli e sedie, elettrodomestici da cucina e tanti altri oggetti per riprodurre la planimetria di una casa, un ufficio o un ambiente commerciale.

Ma come detto questo è solo un esempio, nel caso vogliate creare una planimetria. All’interno di EdrawMax ci sono centinaia di altri modelli suddivisi in decine di categorie diverse adatte a qualsiasi scopo. Per questo motivo vi consigliamo ancora una volta di provarlo con le vostre mani e percepire quanto sia semplice ed immediato!

EdrawMax: prezzi e offerte

Se avete provato EdrawMax, siamo sicuri che ne siete soddisfatti. Se volete farne il vostro software quotidiano per studio e lavoro però, dovrete acquistare una licenza e quindi sbloccare tutte le funzionalità.

Nella prova gratuita infatti, EdrawMax permette di esportare progetti solamente con una filigrana proprietaria e per un numero limitato di documenti. Inoltre, come avrete notato, c’è un numero limitato di oggetti da poter inserire all’interno dei progetti. Per rimuovere queste limitazioni e sbloccare tanti altri modelli esclusivi, Wondershare mette a disposizione alcuni bundle in sconto per privati, aziende o per scopi educativi:

edrawmax 3

Come potete vedere ci sono prezzi differenti a seconda del tipo di licenza, che può essere semestrale, annuale, biennale o perpetua (a vita). Le licenze sono suddivise in piani, a seconda che siate un privato, un’azienda oppure un ente educativo. Molto spesso questi bundle sono in offerta e l’immagine che vedete qui in alto è solamente un esempio, quindi vi invitiamo a controllare piani e prezzi direttamente dal sito ufficiale.

Tutti i Piani Individuali di EdrawMax Includono: un account per 3 dispositivi, accesso illimitato a tutte le funzioni, accesso illimitato a tutte le risorse per modelli, esportazione e importazione nel formato Visio, esportazione nei formati PDF, Word, Excel e PowerPoint ed ovviamente il supporto tecnico gratuito.

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Come registrare audio da PC

Quante volte vi è capitato di dover registrare l’audio in uscita da un PC? Si tratta indubbiamente di una pratica abbastanza popolare, alla quale però molto persone non riescono a trovare una soluzione. In realtà le soluzioni sono diverse, gratuite e accessibili da qualsiasi computer (macOS, Windows e anche Linux in determinati casi). Perciò, oggi andremo a vedere le migliori da utilizzare.

Audacity

Partiamo dal software di editing audio più famoso e utilizzato. Audacity può essere scaricato gratuitamente dal sito web ufficiale e risulta essere assolutamente compatibile sia con Windows che con macOS e Linux. Tra le sue centinaia di funzionalità, non manca ovviamente quella relativa proprio alla registrazione dell’audio del PC. Una volta scaricato il programma per il proprio sistema operativo, basterà cliccare per due volte sulla sua icona per avviarne l’installazione guidata.

Inoltre, qualora si volessero esportare tutte le registrazioni in formato MP3 (ovvero quello più diffuso), sarà necessario scaricare anche il plug-in “LAME MP3” e scegliere nuovamente il tasto relativo al proprio sistema operativo. A questo punto, si potrà procedere senza problemi con la registrazione.

  • Aprire “Audacity” sul PC
  • Cliccare sul menù a tendina alla destra dell’icona del microfono nella barra dei menù in alto
  • Selezionare la fonte da registrare (ad esempio “Altoparlanti”)
Come registrare audio da PC 1
  • Avviare la registrazione cliccando sull’icona del cerchio rosso in alto a sinistra

Una volta conclusa la registrazione, questa potrà essere salvata semplicemente cliccando su “File” in alto a sinistra e poi “Esporta audio”.

Apowersoft Free Online Audio Recorder

L’alternativa universale migliore è senza dubbio “Apowersoft Free Online Audio Recorder” che, come ampiamente anticipato dal nome, funzionerà senza alcun problema direttamente tramite interfaccia web. Non sarà quindi necessario scaricare alcun software aggiuntivo (a parte un semplicissimo plug-in per permettere al sito di interfacciarsi con il computer). Di conseguenza, funzionerà con qualsiasi sistema operativo.

Come registrare audio da PC 2
  • Accedere al sito web di Apowersoft Free Online Audio Recorder cliccando su questo link
  • Cliccare su “Start Recording” al centro
  • Effettuare il download e installare il launcher come indicato
  • Cliccare sull’icona dell’altoparlante in basso a sinistra per selezionare la fonte da registrare
  • Avviare la registrazione cliccando sul solito cerchio rosso
  • Bloccare la registrazione cliccando nuovamente sullo stesso tasto

Screwlab

Passiamo ora a software un po’ più specifici e pensati per determinati sistemi operativi. Screwlab è infatti compatibile solo con Windows e può essere scaricato gratuitamente da questo link. Una volta scaricato il file, questo potrà essere installato eseguendo semplicemente un doppio click sulla sua icona.

Come registrare audio da PC 3
  • Aprire l’app di Screwlab appena installata
  • Cliccare su “Recorder Settings” in basso a sinistra per modificare i parametri di registrazione (operazione facoltativa)
  • Avviare la registrazione con il tasto “Rec” in basso alla schermata
  • Scegliere il formato preferito e selezionare la cartella per il salvataggio
  • Confermare l’avvio della registrazione

Una volta completata la registrazione, si potrà tranquillamente interrompere attraverso il tasto “Stop” in basso.

Alternativa per Windows

Nel caso in cui Screwlab non dovesse funzionare come previsto, una valida alternativa dedicata esclusivamente a Windows è “Moo0 Registratore audio”, programma dotato di un’interfaccia molto più semplice e minimale. Questo potrà essere scaricato gratuitamente dal sito web ufficiale degli sviluppatori.

Come registrare audio da PC 4
  • Aprire “Moo0 Registratore audio” installato in precedenza
  • Cliccare su “Cartella:” nella sezione “File in Uscita” per selezionare la cartella di salvataggio
  • Scegliere un nome e un formato di esportazione (consigliato mp3) dalla stessa sezione
  • Scegliere la fonte di registrazione tramite il menù a tendina in basso a sinistra
  • Avviare la registrazione con il tasto centrale in basso

Una volta interrotta la registrazione (cliccando su “Stop!” in basso), questa potrà essere salvata all’interno della cartella selezionata in precedenza.

Audio Hijack

Chiudiamo infine con una comoda applicazione compatibile stavolta con macOS. Il suo nome è “Audio Hijack” e anche in questo caso potrà essere scaricata gratuitamente dal sito web ufficiale. Una volta effettuato il download e avviato il software, apparirà un tutorial di benvenuto, il quale terminerà con il tasto “Dive Right in”. Da questo momento in poi si potrà iniziare ad utilizzare l’app.

Come registrare audio da PC 5
  • Cliccare su “New session” nella schermata principale
  • Selezionare la fonte di registrazione cliccando su “Application audio” (per registrare l’audio in uscita da una specifica app), oppure su “System audio” (per registrare tutto l’audio in uscita dal computer)
  • Avviare la registrazione con il tasto rosso in basso a sinistra (e interromperla cliccandolo nuovamente)
  • Cliccare su “Recordings” in basso a destra per visualizzare tutte le registrazioni ed esportare quelle preferite

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Come installare Linux

Linux, con le sue diverse distribuzioni, è utilizzato da milioni di persone. Infatti, il sistema operativo concorrente di Windows e macOS vanta alcune caratteristiche che lo rende, in alcuni casi, preferito rispetto ai due colossi. In primo luogo, Linux è un sistema operativo open source, il che implica la libera visualizzazione, copia e modifica del suo codice sorgente. Inoltre, Linux è perfettamente compatibile con la quasi totalità delle componenti hardware, il che lo rende facilmente disponibile per molti computer. Sono tanti, dunque, i motivi per cui si possa voler installare Linux sul proprio PC. Tuttavia, non tutti sono soliti effettuare questo tipo di operazioni e, quindi, alcune persone potrebbero essere disorientate e timorose nel procedere installando Linux. Dovete sapere, però, che seguendo le varie procedure con attenzione è possibile riuscire nel proprio intento in men che non si dica, senza particolari intoppi. Tutto quello che dovete fare, quindi, è seguire attentamente i nostri consigli e i vari passaggi da seguire, in modo tale da installare correttamente Linux.

Inoltre, vi segnalo anche che sul nostro sito potrete trovare moltissime guide su Linux di ogni tipo.

Come installare Linux in ambiente virtuale

Il primo, semplice, metodo per installare Linux sul vostro PC è quello di utilizzare un ambiente virtuale. Infatti, seguendo questa procedura, non andrete ad installare Linux, ma lo eseguirete all’interno di uno spazio virtuale per testarlo o per effettuare diverse operazioni.

WSL (Windows)

Nel caso in cui utilizzaste Windows e voleste provare un sistema operativo su base Linux, potrete sfruttare una funzionalità integrata chiamata WSL (Sottosistema Windows per Linux). Tramite essa, infatti, è possibile eseguire Linux in un ambiente virtuale perfettamente funzionante.

funzionalità di Windows
  • All’interno della barra di ricerca di Windows, digitate Funzionalità di Windows e cliccate sulla relativa applicazione consigliata
  • Nella schermata successiva, individuate e spuntate le voci Sottosistema Windows per Linux e Piattaforma macchina virtuale, cliccate poi su OK
  • Riavviate il computer per rendere effettive le modifiche
  • Cliccate con il tasto destro su Start e proseguite su Windows PowerShell
  • All’interno della schermata che si aprirà, digitate wsl –set-default-version 2 e premete Invio sulla tastiera

A questo punto, non dovrete fare altro che scaricare ed installare la distribuzione di Linux di vostro interesse, scegliendo tra quelle disponibili:

Successivamente, avviate la distribuzione di Linux cliccando sulla sua icona presente all’interno del menu Start:

  • Attendete l’avvenuta configurazione di Linux e, se richiesto, inserite le vostre credenziali di sistema
  • A questo punto, avrete accesso al sistema operativo su base Linux
  • Tuttavia, potrete utilizzare solamente la shell testuale, in quanto WSL non include le componenti grafiche
  • A tale scopo, scaricate ed installate Xming sul vostro computer
  • Sempre all’interno della shell testuale, digitate export DISPLAY=:0.0 e date Invio
  • Successivamente, digitate echo “export DISPLAY=:0.0” > $HOME/.bashrc e premete nuovamente Invio

In questo modo, avrete finalmente accesso a tutti i programmi di un sistema operativo su base Linux.

VirtualBox (Windows/macOS)

VirtualBox è un altro ottimo strumento per eseguire altri sistemi operativi senza la necessità di installarli. Infatti, grazie a questo software sarete in grado di creare un computer virtuale, con un ambiente in cui effettuare diversi tipi di operazioni.

virtual box

Per prima cosa, dovrete prima di tutto scegliere la distribuzione di Linux che intendete utilizzare:

A questo punto, dovrete scaricare ed installare VirtualBox:

  • Recatevi all’interno del sito ufficiale di VirtualBox ed effettuate il download del software (cliccate su Windows hosts)
  • Installate VirtualBox sul vostro computer seguendo la procedura guidata
  • Una volta all’interno della schermata principale, cliccate su Nuova
  • Assegnate un nome alla macchina virtuale ed impostate i parametri adatti all’interno delle sezioni Tipo e Versione
  • Cliccate, poi, su Successivo ed impostate la dimensione della memoria RAM utilizzabile (fate attenzione ad impostare la dimensione della RAM non maggiore alla metà di quella utilizzata)
  • Cliccate nuovamente su Successivo e spuntate la voce Crea subito un nuovo disco fisso virtuale, proseguite poi su Crea
  • All’interno della schermata successiva, cliccate sul formato VDI, poi su Successivo (spuntate la voce Allocato dinamicamente)
  • Indicate la dimensione del disco virtuale e, una volta completate le opportune configurazioni, cliccate su Crea

A questo punto, non dovrete fare altro che avviare la macchina virtuale ed utilizzare la distribuzione di Linux da voi scelta.

  • All’interno della schermata principale di VirtualBox cliccate sul nome della macchina virtuale appena creata
  • Proseguite cliccando sull’icona a forma di cartella gialla per selezionare il disco di avvio
  • Selezionate, quindi, l’immagine ISO di Linux e cliccate su Avvia
  • A questo punto, non dovrete fare altro che attendere che la macchina virtuale venga inizializzata e configurata
  • Nella schermata successiva, dovrebbe comparire l’avviso della configurazione guidata
  • Una volta seguita la procedura guidata ed impostati diversi parametri non dovrete fare altro che riavviare il computer ed avviare l’ambiente virtuale di Linux

Come installare Linux da USB

Se, invece, il vostro desiderio è quello di installare fisicamente Linux sul vostro computer, allora dovrete munirvi di pazienza in quanto la procedura in questione richiede una dose di attenzione e pazienza in più. Per installare correttamente Linux dovrete, quindi:

  • Creare innanzitutto un backup di Windows, in quanto la procedura potrebbe compromettere i vostri dati
  • Recuperare una chiavetta USB e configurarla correttamente
  • Impostare correttamente Windows
  • Installare Linux

Come avrete potuto già intuire, la procedura non è immediata e bisogna porre la giusta attenzione. Per scoprire, quindi, la procedura completa per installare Linux da USB, vi consiglio di leggere la nostra guida, grazie al quale non avrete nessun tipo di problema e riuscirete in poco tempo ad utilizzare il sistema operativo che tanto avete desiderato sul vostro computer.

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Come creare una distro live USB di Ubuntu su Windows 10

Se siete curiosi di provare l’ultima versione di Ubuntu ma non avete uno spazio di memoria da dedicarle sul vostro dispositivo non disperate. È possibile infatti utilizzare le distro live. Si tratta di versioni installabili su USB e avviabili praticamente da qualsiasi PC, previa corretta configurazione delle opzioni di boot. Queste distro live pur essendo fisicamente presenti all’interno della USB sfruttano l’hardware della macchina alla quale sono collegate. Se siete quindi in biblioteca, all’università o a casa di amici potrebbe essere una delle soluzioni migliori non solo in termini di portabilità, ma anche di sicurezza. Vediamo insieme come creare una distro live USB di Ubuntu su Windows 10 in semplici e pochi step.

Informazioni preliminari

Consigliamo sempre di fare un’installazione attraverso una licenza genuina e originale al 100%, questo per evitare la perdita di dati o attacchi da parte di hacker. Siamo consapevoli che sullo store della Microsoft acquistare una licenza ha un costo elevato. Per questo abbiamo selezionato per voi due dei migliori shop presenti sul mercato dove poter acquistare licenze originali a prezzi vantaggiosi.

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Keycense è una piattaforma con una vasta gamma di prodotti digitali. Con fornitori da ogni angolo del mondo, garantisce una varietà ineguagliabile di prodotti. Uno degli aspetti che distingue Keycense dalla concorrenza è la sua politica di prezzi. Sulla piattaforma trovate sistemi operativi Windows, pacchetti Microsoft Office, app Office (Word, Excel, Publisher, Outlook e molti altri), Antivirus e VPN  a prezzi davvero vantaggiosi. È possibile trovare licenze Windows 10 ed i software più aggiornati come Windows 11 o Office 2021. Le transazioni avvengono attraverso una vasta gamma di metodi di pagamento certificati, ogni acquisto è protetto è garantito. Inoltre, un’eccellente servizio di assistenza in italiano è pronto ad aiutarvi per ogni esigenza. Keycense è anche impegnata nel rispetto dell’ambiente, l’invio digitale dei prodotti evita imballaggi inutili ed emissioni di CO2. L’esperienza d’acquisto è semplice ed intuitiva. In pochi clic, potete aggiungere al carrello il prodotto desiderato, completare l’acquisto e ricevere il tutto direttamente nella vostra casella di posta elettronica.

Entrambe sono aziende affermate e riconosciute a livello globale da testate nazionali ed internazionali come Make Use Of ( Microsoft Office Deals), PcGuide (Windows 11 Pro Key) o Ansa (La piattaforma Specializzata in Licenze Digitali Software)

Materiale per iniziare

Prima di iniziare assicuratevi di disporre di una chiavetta USB o HDD o SSD esterni con una memoria di almeno 16 GB. Recatevi sul sito di Rufus e scaricate una delle versioni disponibili. Se non volte installare nulla sul PC optate per la versione portable.

Se ancora non avete scaricato l’ultima versione di Ubuntu allora recatevi sul sito ufficiale e procedete al download. A chi non dispone di una connessione veloce per velocizzarne il download suggerisco il software Internet Download Manager.

Creazione della USB

Se avete scaricato tutto il necessario e vi siete muniti di un dispositivo di archiviano esterno allora è il momento di iniziare. Ricordate di effettuare un backup dei dati presenti sulla USB, al termine della procedura saranno cancellati permanentemente. In pochi minuti avrete il vostro nuovo OS bootabile da qualsiasi PC. Seguite i seguenti step:

  • aprire Rufus
  • selezionare la vostra USB nella sezione Dispositivo/unità
  • cliccare su seleziona ed importare il file .iso di Ubuntu scaricato precedentemente
  • scegliere MBR come schema di partizione
  • scegliere BIOS/UEFI come sistema destinazione
  • come File System scegliere FAT32
  • tornare nella sezione Opzioni Unità e scegliere quanto spazio riservare ai dati di Ubuntu (app, personalizzazioni, documenti ecc. ecc.) agendo su Dim. partizione persistente
  • cliccare su Avvia ed attendere
creare una distro live usb Ubuntu su Windows 10

Al termine della procedura il dispositivo USB è pronto per essere utilizzato.

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Guide Hardware Linux Windows

Come proteggere una USB con password

Molte volte una chiavetta USB può contenere dei file parecchio importanti, per questo motivo, potrebbe non essere una cattiva idea quella di proteggerla con una password. In questo modo, solo chi sarà a conoscenza della parola segreta potrà accedere al contenuto. In questa guida andremo quindi a vedere in che modo farlo su Windows, macOS e anche su Linux.

Proteggere una USB con password con PC Windows

Iniziamo subito con tutti i PC dotati del sistema operativo più popolare sul mercato. Windows, a partire da Vista, dispone di serie di una funzione di crittografia molto avanzata, dedicata proprio ai dispositivi di archiviazione, tra cui anche le chiavette USB. Il suo nome è BitLocker e per attivarla, bisognerà seguire alcuni passaggi abbastanza semplici e immediati.

  • Collegare la chiavetta USB ad una delle porte del computer
  • Aprire “Questo PC” sul computer Windows al quale è collegata la chiavetta
  • Cliccare con il tasto destro del mouse sul nome della chiavetta da proteggere
  • Nel menù a tendina che appare, scegliere la voce “Attiva Bitlocker”
  • Confermare l’operazione inserendo la password di accesso del computer
  • Attendere qualche istante e selezionare “Usa password per sbloccare unità”
  • Aggiungere una password di blocco (difficile da individuare e di minimo 8 caratteri) e continuare con “Avanti”
  • Scegliere se generare o meno un “file di recupero” o di salvare “una chiave di recupero” (nel caso in cui ci si dimentichi della password inserita)
  • Continuare con il tasto “Avanti”
  • Quando appare la schermata “Specificare la dimensione della porzione dell’unità che si desidera crittografare”, scegliere la prima opzione per applicare la protezione solo allo spazio attualmente utilizzato sulla chiavetta, o la seconda per proteggere sin da subito l’intera memoria
  • Procedere ancora con “Avanti” e concludere con “Avvia crittografia”

Proteggere una USB con password con Mac

Anche su Mac è presente una funzione molto simile a quella vista in precedenza. Prende il nome di “FileVault” e, una volta applicata, la chiavetta potrà essere utilizzata solo con altri computer con macOS e risulterà quindi inaccessibile da PC Windows, Linux o altri.

  • Collegare la chiavetta USB ad una delle porte del Mac
  • Aprire il Finder (prima icona a sinistra del dock) sul Mac al quale è collegata la chiavetta
  • Cliccare con il tasto destro del mouse sul nome della chiavetta da proteggere (si trova nella colonna a sinistra)
  • Nel menù a tendina che appare, scegliere la voce “Codifica” (nella foto in basso illustrato come “Decodifica”)
Come proteggere una USB con password 1
  • Aggiungere una password di blocco (difficile da individuare) e confermare l’operazione inserendo nuovamente la chiavetta dopo averla tolta per qualche istante

Proteggere una USB con password con PC Linux (metodo universale)

Infine, vediamo in che modo utilizzare un metodo universale e quindi disponibile, oltre che su Windows e macOS, su PC con Linux. Il tutto funzionerà grazie ad un semplicissimo programma gratuito. Il suo nome è SecurStick e può essere scaricato direttamente dal sito web ufficiale.

  • Collegare la chiavetta USB ad una delle porte del computer
  • Scaricare e installare il programma di SecurStick (disponibile per il download nel link in alto)
  • IMPORTANTE: estrarre all’interno della chiavetta l’eseguibile appena scaricato
  • Nella nuova schermata che appare, scegliere la password da utilizzare per proteggere la chiavetta USB
  • Confermare con “Crea”
Come proteggere una USB con password 2
  • Accedere all’area protetta inserendo la password appena scelta e trascinare al suo interno tutti i file da proteggere nella chiavetta

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Guide Internet Linux Windows

Come aprire file BIN

Al giorno d’oggi abbiamo a che fare costantemente con diversi tipi file con i quali interagiamo leggendoli, modificandoli, eliminandoli e cercando un modo per aprirli. Infatti, non tutti i tipi di file sono compatibili nativamente con il computer. A tutti è capitato, almeno una volta, di avere a che fare con file completamente sconosciuti e, di conseguenza, di non sapere come aprirli. In questa particolare categoria rientrano sicuramente i file di tipo BIN. Tuttavia, come vedrete nel corso della guida, basterà seguire pochi e semplici passaggi per risolvere il vostro problema ed aprire un file BIN.

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Cos’è un file BIN

Prima di mostrarvi le varie procedure da seguire per aprire un file BIN, è bene specificare alcune cose che vi saranno sicuramente utili per risolvere il vostro problema. Prima di tutto, partiamo dalle caratteristiche di questa tipologia di file. Un file BIN non è altro che un immagine di un CD (o DVD), la quale può essere montata e visualizzata su delle unità virtuali, oppure masterizzata su di un qualsiasi disco fisico utilizzando un apposito software (in alcuni casi, infatti, questo tipo di file non è visualizzabile in maniera tradizionale).

Inoltre, un file BIN potrebbe rappresentare anche un eseguibile (ovvero dei programmi), i quali vengono spesso visualizzati in sistemi operativi come Windows/macOS/Linux. Come avrete sicuramente notato, questo tipo di file è possibile trovarlo solitamente su PC. Successivamente, quindi, troverete delle soluzioni dedicate all’utilizzo di questi file su PC. Se, invece, individuate uno di questi file sul vostro smartphone, il nostro consiglio è quello di trasferirlo sul computer e proseguire con i metodi descritti successivamente.

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Come aprire file BIN su PC

Aprire un file BIN sul PC è un’operazione tutt’altro che difficile, a patto di usare gli strumenti giusti. I passaggi da seguire, così come i software da utilizzare, variano a seconda del sistema operativo, ma si tratta comunque di effettuare poche e semplici operazioni.

Windows

Su Windows, per interagire con un file BIN, è possibile ricorrere ad alcuni software molto semplici da utilizzare.

AnyBurn

AnyBurn è uno dei migliori software gratuiti per visualizzare e, nel caso, masterizzare file BIN (ma non solo).

  • Recatevi all’interno del sito ufficiale di AnyBurn
  • Scaricate il software cliccando su Download Now e scegliete la versione adatta alle vostre esigenze
  • Installate il programma ed avviatelo
  • All’interno della schermata principale, cliccate su Sfoglia/estrai file immagine
  • Individuate il file BIN di vostro interesse ed importateli all’interno del programma
anyburn

A questo punto sarete in grado di visualizzare tutto il contenuto del file BIN appena aperto. Se intendete salvarli in un’altra cartella:

  • Cliccate sul pulsante Avanti
  • Scegliete la cartella in cui intendete salvare il contenuto del file
  • Premete nuovamente Avanti

E nel caso in cui voleste masterizzare l’immagine? In questo caso, vi comunico che la procedura da seguire è altrettanto semplice. In primo luogo, verificate che insieme al file BIN sia presente un file CUE (ovvero un piccolo documento contenente le istruzioni necessarie per la masterizzazione). Tuttavia, potrebbe capitare che il file CUE non fosse presente. In questo caso, tutto quello che dovrete fare è creare un documento di testo con il seguente contenuto:

FILE “nome del file BIN” BINARY

TRACK 01 MOD1/2352

INDEX 01 00:00:00

Salvando il file, successivamente, assicuratevi di impostare l’estensione .cue. Dopo aver creato il file, potrete procedere con la masterizzazione:

  • All’interno della schermata principale, cliccate su Masterizzare file immagine su disco
  • Cliccate, poi, sull’icona a forma di cartella gialla e selezionate il file CUE
  • Configurate, poi, tutte le impostazioni in base alle vostre preferenze e, al termine, cliccate su Masterizza

DAEMON Tools

Anche DAEMON Tools è un ottimo software da utilizzare se si vuole aprire/masterizzare un file BIN. Tenete presente, tuttavia, che per utilizzare il software in questione dovrete disporre in ogni caso del file CUE, il quale andrà creato (seguendo la procedura illustrata poco fa) nel caso in cui non fosse già presente.

Per aprire un file BIN:

  • Avviate DAEMON Tools
  • Cliccate sull’icona Monta velocemente
  • Selezionate il file CUE
  • A questo punto, dovreste visualizzare tutti i file contenuti all’interno dell’immagine
  • Per disattivare il drive virtuale e, quindi, smontare l’immagine, vi basterà cliccare sull’icona a forma di X posta in alto
daemon tools

Per masterizzare il file BIN (opzione disponibile solamente nella versione a pagamento):

  • All’interno della schermata principale, cliccate su Masterizza
  • Proseguite su Masterizza, poi su Masterizza un’immagine
  • Selezionate il file CUE e configurate al meglio tutte le impostazioni relative alla masterizzazione
  • Cliccate su Masterizza ed attendete il completamento dell’operazione

macOS

Se utilizzate un Mac, avviare un file BIN eseguibile è molto semplice:

  • Avviate il Terminale, dirigendovi all’interno della sezione Altro del Launchpad
  • Recatevi all’interno della cartella contenente il file digitando il comando cd /nome della cartella
  • Digitate, successivamente, chmod +x file.bin per assegnare i permessi di esecuzione al file (inserite correttamente il nome del file BIN)
  • A questo punto, non dovrete fare altro che digitare il comando ./file.bin e premere Invio

Per montare/masterizzare un file BIN con macOS potrete utilizzare una funzione gratuita chiamata Bchunk, disponibile tramite linea di comando. Prima di poter utilizzare Bchunk, dovrete assicurarvi che sia presente il file CUE (in alternativa basta crearlo seguendo la procedura mostrata nei capitoli precedenti).

  • Avviate il Terminale, dirigendovi all’interno della sezione Altro del Launchpad
  • Digitate il seguente comando: /bin/bash -c “$(curl -fsSL https://raw.githubusercontent.com/Homebrew/install/master/install.sh)”, poi premete Invio
  • Inserite la password del Mac ed attendete il completamento dell’installazione
  • Sempre utilizzando il Terminale, digitate il comando brew install bchunk e premete il tasto Invio

A questo punto, potete procedere con la conversione del file BIN:

  • Da Terminale, dirigetevi all’interno della cartella che contiene il file di vostro interesse, digitando il comando cd /nome della cartella e premete Invio
  • Successivamente, digitate il comando bchunk file.bin file.cue nuovofile.iso (inserite correttamente tutti i nomi dei file, l’ultimo sarà il file che otterrete)

Adesso potrete finalmente montare il file ISO cliccando due volte su di esso. Se, invece, avete intenzione di masterizzarlo:

  • Inserite un CD all’interno del computer
  • Cliccate con il tasto destro sul file ISO
  • Proseguite su Masterizza immagine disco ed attendete il completamento dell’operazione

Linux

Nel caso utilizzaste Ubuntu, il noto sistema operativo ispirato a Linux, allora vi comunico che le operazioni da eseguire sono molto simili a quelle mostrate per macOS.

In primo luogo, per avviare un file BIN eseguibile:

  • Avviate il Terminale di Ubuntu
  • Recatevi all’interno della cartella contenente il file digitando il comando cd /nome della cartella
  • Digitate, successivamente, chmod +x file.bin per assegnare i permessi di esecuzione al file (inserite correttamente il nome del file BIN)
  • A questo punto, non dovrete fare altro che digitare il comando ./file.bin e premere Invio

Per montare/masterizzare un file ISO, invece:

  • Avviate il Terminale di Ubuntu
  • Installate bchunk digitando il comando sudo apt update && sudo apt install bchunk e premendo Invio
  • Inserite la password del computer se richiesta
  • Successivamente, recatevi all’interno della cartella contenente il file digitando il comando cd /nome della cartella
  • Digitate il comando bchunk file.bin file.cue nuovofile.iso (inserendo correttamente tutti i file) e premete Invio

Per montare il file ISO appena generato non dovrete fare altro che fare doppio click su di esso. Invece, per masterizzare il file dovrete ricorrere ad un software chiamato Brasero, gratuito e molto semplice da utilizzare.

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Guide Linux

Linux: come formattare una Pendrive USB da terminale

In genere l’operazione di formattazione di una chiavetta USB viene effettuata utilizzando dei comodi tool grafici, ma non è detto che i comandi da terminale non possano essere utili: ad esempio potrebbe esservi utile incorporare la funzionalità di formattazione in uno script bash, oppure semplicemente potreste trovare più comodo il terminale… comunque, per una serie di motivi, è bene conoscere la procedura di format per una chiavetta USB con vari filesystem utilizzando il terminale.

Fate molta attenzione, accertatevi di identificare correttamente il device associato alla chiavetta USB: se sbagliate parametro, potreste formattare periferiche che non volete siano formattate.

Iniziamo proprio con l’identificare la periferica USB in questione: senza avere la chiavetta inserita, digitiamo a terminale il comando

sudo fdisk -l

se siamo su una distribuzione debian-based, oppure

su
fdisk -l

altrimenti. L’output sarà simile a questo:


gaetano@eliah-precise:~$ sudo fdisk -l
[sudo] password for gaetano:

Disk /dev/sda: 320.1 GB, 320072933376 bytes
255 testine, 63 settori/tracce, 38913 cilindri, totale 625142448 settori
Unità = settori di 1 * 512 = 512 byte
Sector size (logical/physical): 512 bytes / 512 bytes
I/O size (minimum/optimal): 512 bytes / 512 bytes
Identificativo disco: 0xadb3adb3

Dispositivo Boot Start End Blocks Id System
/dev/sda1 * 63 92164904 46082421 7 HPFS/NTFS/exFAT
/dev/sda2 92164905 503187929 205511512+ 7 HPFS/NTFS/exFAT
/dev/sda3 503187991 625139711 60975860+ f W95 Esteso (LBA)
/dev/sda5 503187993 575159129 35985568+ 83 Linux
/dev/sda6 575160320 621236223 23037952 83 Linux
/dev/sda7 621238272 625139711 1950720 82 Linux swap / Solaris

Ora collegate la chiavetta USB, attendete qualche secondo (per dare modo al sistema di effettuare il mount automatico) e… ridigitate, sempre a terminale, uno dei due comandi precedenti.

Ecco cosa compare a chiavetta collegata:

Disk /dev/sda: 320.1 GB, 320072933376 bytes
255 testine, 63 settori/tracce, 38913 cilindri, totale 625142448 settori
Unità = settori di 1 * 512 = 512 byte
Sector size (logical/physical): 512 bytes / 512 bytes
I/O size (minimum/optimal): 512 bytes / 512 bytes
Identificativo disco: 0xadb3adb3

Dispositivo Boot Start End Blocks Id System
/dev/sda1 * 63 92164904 46082421 7 HPFS/NTFS/exFAT
/dev/sda2 92164905 503187929 205511512+ 7 HPFS/NTFS/exFAT
/dev/sda3 503187991 625139711 60975860+ f W95 Esteso (LBA)
/dev/sda5 503187993 575159129 35985568+ 83 Linux
/dev/sda6 575160320 621236223 23037952 83 Linux
/dev/sda7 621238272 625139711 1950720 82 Linux swap / Solaris

Disco /dev/sdf: 1039 MB, 1039663104 byte
255 testine, 63 settori/tracce, 126 cilindri, totale 2030592 settori
Unità = settori di 1 * 512 = 512 byte
Sector size (logical/physical): 512 bytes / 512 bytes
I/O size (minimum/optimal): 512 bytes / 512 bytes
Identificativo disco: 0xccd74c62

Dispositivo Boot Start End Blocks Id System
/dev/sdf1 * 63 2030591 1015264+ b W95 FAT32

Il nuovo dispositivo comparso è la nostra chiavetta USB, identificata in questo caso come /dev/sdf (/dev/sdf1 è la partizione, ci servirà per le operazioni di format). Identificata la nostra chiavetta USB, possiamo procedere a formattarla via terminale.

Linux – Preparazione per format pendrive USB

Acquisiamo i permessi di root sulla shell corrente, digitando

sudo -s

se siamo in una debian-based, oppure

su

altrimenti. Eventualmente smontiamo la chiavetta USB dal sistema, digitando (vi ricordo che il /dev/sdf dovrà essere cambiato a seconda del vostro identificatore di device) a terminale

umount /dev/sdf

Linux – Formattazione pendrive in FAT

Smontata la chiavetta dal sistema, digitiamo ora

mkdosfs -n "Nome_Pendrive" -I /dev/sdf1

per formattarla in Fat16, oppure

mkfs.vfat -n "Nome_Pendrive" -I /dev/sdf1

per formattarla in Fat32, sostituendo a “Nome_Pendrive” il label che volete assegnarvi. Eventualmente è possibileomettere completamente il parametro -n “Nome_Pendrive”.

Linux – Formattazione pendrive in NTFS

Smontata la chiavetta dal sistema, digitiamo ora

mkfs.ntfs -n "Nome_Pendrive" -I /dev/sdf1

Sostituendo a “Nome_Pendrive” il label che volete assegnarvi. Eventualmente è possibile omettere completamente il parametro -n “Nome_Pendrive”.

Linux – Formattazione pendrive in EXT

Smontata la chiavetta dal sistema, digitiamo ora

mke2fs -n "Nome_Pendrive" -I /dev/sdf1

per formattare la chiavetta in ext2, oppure

mkfs.ext3 -n "Nome_Pendrive" -I /dev/sdf1

per formattare la chiavetta in ext3 oppure, ancora

mkfs.ext4 -n "Nome_Pendrive" -I /dev/sdf1

per formattare la chiavetta in ext4, sempre sostituendo a “Nome_Pendrive” il label che volete assegnarvi. Eventualmente è possibile omettere completamente il parametro -n “Nome_Pendrive”.

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Come accedere alle partizioni Linux (ext2, ext3, ext4) da Windows

Ormai la maggior parte degli utenti ha sul proprio computer più di un sistema operativo, e la maggior parte dell’utenza ha un sistema Windows in dual-boot con Linux.

Come ben sapete, da Linux è possibile accedere in lettura (e talvolta anche in scrittura) alle partizioni Windows senza alcun problema: infatti, molto spesso, per risolvere dei problemi in Windows viene utilizzata una distribuzione Linux; purtroppo, però, non è possibile fare lo stesso discorso all’inverso: infatti ad oggi nessun sistema operativo Windows è in grado di accedere nativamente alle partizioni Linux presenti sul proprio sistema.

Cosi, quest’oggi, ho pensato di presentarvi alcuni programmi aggiuntivi in grado di visualizzare ed ottenere un accesso completo alle partizioni Linux presenti sul vostro sistema.

Come accedere alle partizioni Linux da Windows

Esistono ben cinque tool in grado di accedere alle partizioni Linux da Windows:

Explore2fs (Solo lettura)

Explore2fs è un software gratuito che, da qualunque versione di Windows, consente di accedere a partizioni ed unità disco formattate con i file system EXT2 e EXT3 propri di Linux.

Download qui.

Ext2 IFS (Lettura e scrittura)

Validissimo programma che permette di accedere alle partizioni Linux Ext2 et Ext3 in lettura ed anche in scrittura, il tutto gratuitamente.

Le partizioni montate con Ext2IFS sono considerate esattamente come le altre partizioni riconosciute da Windows, per cui i dati in esse memorizzati sono accessibili a tutti i programmi per Windows.

Le partizioni montate vengono salvate in memoria, ragion per cui non ci sarà bisogno di rimontarle dopo il riavvio del sistema: saranno montate e smontate automaticamente da Windows. Ext2IFS funziona con Windows NT4.0/2000/XP/2003/Vista/7.

Download qui.

DiskInternals Linux reader (sola lettura)

Programma identico al tool sopra citato Explore2fs, anche quest’utlimo permette solo di leggere la (o le) partizione/i Linux.

Download qui.

Ext2 FSD (lettura e scrittura)

V

alidissimo programma in grado di leggere e scrivere su tutte le partizioni Linux di tipo ext2/ext3/ext4. Ext2 FSD può essere installato su Windows 2000/XP/Vista/7, sia a 32bit che a 64bit.

Download qui.

Ext2Read (sola lettura)

Con Ext2 Read è possibile visualizzare tutti i file delle seguenti partizioni Linux: ext2/ext3/ext4. Il tool è gratuito e può essere installato su tutti i sistemi Windows.

Download qui.

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